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Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 02/03/2022 - 16:55
da scommettitore siracusano
Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello: “Necessario un intervento del Ministro per dirimere la questione. Il sistema concessorio ha fatto il suo tempo è ora dell’autorizzatorio. L’imposta unica sulle scommesse deve essere a carico del bookmaker non del CTD”
02/03/2022 14:58


Il Ministro dell’Economia Franco è tornato, con la sua relazione al Senato, sulla questione dell’imposta unica per gli anni 2011-2015 e la relativa pronuncia della Corte di Giustizia Europea. In particolare il riferimento sul documento presentato dal Ministro ha riguardato il contenzioso con la Stanleybet. Sulla questione Agimeg ha chiesto il parere dell’avvocato Daniela Agnello.

Lei all’epoca parlò di una decisione contraddittoria della Corte. E’ ancora di quel parere?

“La sentenza della Corte di Giustizia del 2020, ha lasciato irrisolti alcuni fondamentali quesiti interpretativi prospettati dal giudice nazionale. L’evidente contrasto, inoltre, con i precedenti giurisprudenziali della stessa Corte e soprattutto la palese contraddittorietà della motivazione resa, hanno impedito qualsiasi sviluppo positivo nell’ambito dei giudizi pendenti innanzi ai Giudici Tributari di tutta Italia.

L’esponenziale contenzioso in materia di Imposta Unica sulle scommesse continua, così, ad impegnare evidenti e rilevanti risorse umane ed economiche, sia pubbliche che private.

A far data dal 30 Giugno 2016, la società Stanleybet Malta Limited ha manifestato alla Direzione Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la propria disponibilità per il collegamento al totalizzatore nazionale con l’assolvimento degli obblighi conseguenti, compreso il pagamento dell’imposta unica. Nonostante già in quell’occasione il Ministero dell’Economia avesse sollecitato l’Amministrazione a fornire una risposta, l’ADM non ha riscontrato favorevolmente le innumerevoli istanze di pagamento delle imposte e, pertanto, di definizione del contenzioso pendente.

Ritengo sia necessario ed imprescindibile un intervento del Ministro Franco nell’obiettivo di supportare l’Amministrazione a dirimere la questione, consentendo il corretto contributo finanziario alle entrate erariali italiane.

La Corte di Cassazione ha definito, poi, la materia dell’imposta unica come diritto vivente.

Ciò implica, quindi, un continuo aggiornamento della giurisprudenza, sebbene attualmente non sia favorevole agli operatori esteri. Tuttavia, il Giudice di Legittimità Italiano, chiamato a pronunciarsi sul contenzioso, a tutt’oggi, non ha consentito il contraddittorio orale e non ha fornito esaustiva risposta alle innumerevoli istanze difensive.

Permangono, allora, i dubbi, gli interrogativi e le svariate questioni lasciate irrisolte dalla sentenza Stanleyparma.

La difesa di Stanleybet ha ottenuto il riconoscimento delle discriminazioni subite dalla società nell’accesso al sistema concessorio, dall’ultraventennale giurisprudenza nazionale e comunitaria della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in forza della quale si è giunti – oramai con continuità – ad escludere l’applicazione di sanzioni penali e l’affermazione della piena liceità dell’attività.

Con le norme in materia di Imposta Unica il Legislatore italiano ha previsto un atto di imposizione fiscale con finalità chiara e precisa, ovvero quella di sanzionare l’attività di gioco illecita. Le contraddizioni quindi sono manifeste. E’ evidente che la sentenza in commento, a stretto rigore giuridico, non dovrebbe trovare applicazione per l’operatore Maltese e per i centri ad esso affiliati, che svolgono attività lecita, trasparente e regolare”.

Ci sono degli aggiornamenti sulla questione imposta unica per i CTD?

“I Centri trasmissione dati collegati all’operatore Stanleybet sono stati indagati per organizzazione di scommesse in assenza di concessione e licenza e, successivamente assolti con formula piena, per insussistenza del fatto, con disapplicazione della sanzione penale e prevalenza dei principi comunitari.

La Corte di Cassazione, in sede penale, ha recentemente ribadito che sono sostanzialmente equiparati ai luoghi di vendita del concessionario statale. A fronte di tale giurisprudenza ultraventennale, come si può chiedere ai CTD di pagare l’imposta unica prevista per le attività illecite con modalità, aliquote e sanzioni che arrivano sino al 240%?

L’imposta va chiesta al bookmaker che svolge attività di gioco lecito e trasparente, in qualità di unico obbligato principale, così come avviene per gli operatori nazionali”.

La questione tra la Stanleybet ed il mercato italiano del gioco pubblico tiene banco da molti anni. Quali sono, secondo lei, i passaggi fondamentali per arrivare finalmente a risolvere il contenzioso?

“Tre gare sono state dichiarate discriminatorie per l’operatore estero. Da giugno 2016 si attendono le nuove gare ma non sussistono i presupposti fattuali e normativi per una programmazione nel breve periodo. La pendenza dei procedimenti penali per gravi reati (poi sistematicamente archiviati per insussistenza del fatto) non ha consentito la regolarizzazione fiscale dei centri Stanleybet e il successivo rilascio di licenza di polizia. Oggi, accanto ai concessionari, troviamo i soggetti regolarizzati e i soggetti legittimati. Il sistema concessorio non pare adeguato all’evoluzione dei tempi. Sembrano maturi i tempi per iniziare a pensare ad un sistema autorizzatorio, finalizzato a rendere il mercato dei giochi equilibrato, controllato e competitivo”.

La Corte di Cassazione ha recentemente equiparato il rapporto tra concessionari ADM e la loro rete a quello di Stanleybet con i propri CTD. Un riconoscimento importante

“La recente sentenza della Corte di Cassazione ha censurato la Corte di Appello che non aveva tenuto conto delle mie istanze e dei motivi di ricorso, della giurisprudenza unionale e del costante orientamento interno di disapplicazione della sanzione penale e soprattutto della sostanziale equiparazione dei centri Stanleybet ai luoghi di vendita dei concessionari italiani.

La Corte ha riconosciuto la liceità della raccolta e della trasmissione delle giocate, della raccolta del denaro e del pagamento delle vincite così come avviene nei luoghi di vendita dei concessionari.

Ritengo allora che si debba procedere al successivo conseguenziale riconoscimento: il soggetto inciso dall’Imposta Unica deve essere unicamente il Bookmaker, il quale deve pagare le imposte alle stesse condizioni e modalità e termini dei concessionari in qualità di obbligato principale.

Nel contempo, i titolari dei centri che svolgono attività lecita e trasparente devono rimanere estranei a sanzioni penali, amministrative e tributarie”. ff/AGIMEG
*****
Per me L'Agnello, come tutti gli avvocati, fa il suo mestiere di avvocato di parte, e dice cose per favorire il suo cliente.

Esiste una Sentenza della Corte Costituzionale e una della CJEU. In uno stato di diritto esiste la divisione dei poteri, si rivolga al potere giudiziario.

Tanto, appena entra in vigore il disegno di legge con l'ipotesi di reato di evasione dell'imposta unica, nessun gestore correrrà i rischi e il problema futuro si risolverà da solo.

In ogni caso sta ammettendo che la Stanleybet DEVE PAGARE LE CARTELLE DELL'IMPOSTA UNICA A TUTTI I SUOI EX GESTORI E GESTORI, CHE SE NON PAGA, POTRANNO ADERIRE ALLE CLASS ACTION

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 02/03/2022 - 17:34
da scommettitore siracusano
Su questo inviterei tutti gli ex gestori e gestori ad esprimere il loro parere, ad iniziare dal fatto:

SE LA STANLEYBET AMMETTE CHE DEVE PAGARE L'IMPOSTA UNICA, sicuramente per gli anni 2011, 2012, 2013, 2014 2 2015, PERCHE' SE NE LAVA LE MANI E NON PAGA LE RATE DELLE CARTELLE ESATTORIALI DI TUTTI GLI EX GESTORI E GESTORI?

NON CI SONO SCUSE CHE TENGONO; a mio parere.

Ad esempio, chiedo espressamente a RAIDER80, di cui mi sono giunte voci contraddittorie di dire cosa ne pensa pubblicamente, e se vuole fare le CLASS ACTION. In passato ha sempre commentato. Lo faccia anche adesso.

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 02/03/2022 - 19:57
da raider80
Ciao siracusano,
inizio subito dicendo contraddittoria è impossibile perché ho sempre detto espressamente che l' Imposta unica va' pagata dal bookmakers e non dal ctd o dal ex ctd.
Appoggio la tua linea Mi piacerebbe approfondire qualche punto se mai sarà possibile.
Comunque ti ritengo una persona molto qualificata nel settore forse l'ho anche già detto.
E non dobbiamo assolutamente perderci via in discorsi ,quando vogliamo tutti la stessa cosa non pagare l'imposta unica.
perché  non c'entriamo niente.
Questo è il mio pensiero

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 02/03/2022 - 20:36
da scommettitore siracusano
raider80 ha scritto:Ciao siracusano,
inizio subito dicendo contraddittoria è impossibile perché ho sempre detto espressamente che l' Imposta unica va' pagata dal bookmakers e non dal ctd o dal ex ctd.
Appoggio la tua linea Mi piacerebbe approfondire qualche punto se mai sarà possibile.
Comunque ti ritengo una persona molto qualificata nel settore forse l'ho anche già detto.
E non dobbiamo assolutamente perderci via in discorsi ,quando vogliamo tutti la stessa cosa non pagare l'imposta unica.
perché  non c'entriamo niente.
Questo è il mio pensiero


Bene, grazie della risposta. Se mi hai seguito su questo forum, saprai che non evito confronti pubblici. In genere sono gli altri che li evitano, tanto che ormai in questa sezione posto e commento solo io e pochissimi altri. :D

Scendiamo quindi nel merito e nel dettaglio. Federico Bellini, ex gestore Stanleybet, di cui sono certo, visto che mi aveva già mandato in visione le sue cartelle esattoriali da oltre un anno, mi aveva detto, tempo fa, che tu eri contrario alle CLASS ACTION. Invece da meno di una settimana, avresti cambito idea, e conosci un piccolo gruppo che vorrebbe partecipare alle class action e di incontrarvi in una conferenza tramite ZOOM. Cosa che ho sconsigliato ai miei perchè tra di voi ci potrebbero essere degli infiltrati che farebbero perdere l'assistenza legale per le commissioni tributarie, prima ancora di iniziare le azioni civili. E inoltre, mi dicono che non ti fidavi di me, e cercavi di mettermi contro Federico. Qui stanno le contraddizioni che mi sono state riferite. :D

Ora non importa quello che pensi tu o l'avv. Agnello. Ci sono delle sentenze alla Corte Costituzionale e alla CJEU, che per il momento vanno RISPETTATE (come lo stato italiano sta rispettando le discriminazioni dai bandi, anche se personalmente non ritengo che ci fossero vere discriminazioni, e l'ho spiegato già su PressGiochi nei dettagli).
Di conseguenza, intanto si rispettano le sentenze e si inizia a pagare le rate, e dopo, se sarà possibile, si faranno altre azioni giudiziarie ai piu' alti livelli.

Quindi. Queste class action le vuoi fare. Si o no? e perchè? Cosa aspetti?

Poi possiamo analizzare tutti gli altri punti dell'intervista ad AGIMEG dell'Avv. Agnello, che non impegna la Stanleybet che può sempre dire che non era questo il loro pensiero :party:

Personalmente l'obiettivo di questa intervista mi sembra solo quello di far continuare a sperare ed evitare le temute class action. Anche perchè, visto che seguo sempre tutte le vicende relative, mi sono riletto questo articolo significativo di fine 2019;
https://www.agimeg.it/pp/doppio-esposto ... roposta-de
Doppio esposto della Stanleybet alla Commissione Europa ed un’importante Procura italiana. Oggetto la Legge di Bilancio “discriminatoria” e la mancata accettazione della proposta di pagare l’imposta unica in Italia dal 2016

Sarebbe giusto, dirci che fine ha fatto questo doppio esposto. O è stato solo annunciato e mai fatto?

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 02/03/2022 - 21:40
da raider80
Ciao siracusano,
ti ripeto non sono contrario alla class action Mi piacerebbe approfondire alcuni punti e basta visto che non sono un esperto.
Per quanto mi riguarda Federico Mi sono riguardato le mie cose e non mi sembra di aver messo contro nessuno magari senti chi devi sentire forse non vi siete capiti bene Magari. ( poi non voglio polemizzare con nessuno )
Per il discorso che riguarda zoom più che metterci la faccia cosa potevo fare non siamo mica in un regime. cosa pensi che quelli là non sanno che usiamo queste chat o mail o quant'altro.
Il mio gruppo è fidato non c'è nessun infiltrato è tutta gente con le cartelle

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 03/03/2022 - 07:58
da scommettitore siracusano
Mettiamo dei punti fermi. L'Ing. Roberto Vacca, grande divulgatore scientifico di diversi decenni fa, consigliava in TV, agli ingegneri e ai matematici che volevano imparare ed approfondire LA LOGICA MATEMATICA, di studiare il Talmud ebraico ricco di dibattiti tra rabbini basati su una logica ferrea.

La matematica e la logica matematica non sono, infatti, OPINABILI. Ed io, fondamentalmente, sono un matematico che usa la logica matematica, che conosco molto bene, e che mi permette di avere una buona dialettica nei forum e nei social.

Fatta questa premessa, nessuno sa, a parte me, e nessuno mai lo saprà, chi sia la persona che in questo forum usa il nickname "Federico Bellini". Lui ha scelto di rimanere anonimo. Al massimo si fa dare il numero di telefono, e lo chiama con l'opzione privato, per non farsi identificare.


Da qui, con quale logica qualcuno si fida di lui, lo contatta e lo invita su zoom, e non si fida di me, "scommettitore siracusano", alias Ing. Calantropio, che è quello che per primo ha proposto le class action per l'imposta unica, e che da sempre combatte tutte le illegalità sia dei bookmakers com, sia dei sottobanchi e sia di quei bookmakers che avevano accettato di aderire alle sanatorie, ma tardavano a collegarsi alla SOGEI, creando il gruppo di gestori ADM AtlantisScommesse. E questo anche con email ad ADM, a parlamentari e ai sottosegretari al MEF, riportati in parte su giornali come Pressgiochi. Tutti i numerosi allegati si trovano ancora nel mio blog. (Qualcuno mi ha chiamato "Il paladino della giustizia").

Chi lo fa o è una persona o in malafede o illogica (e quindi pericolosa perché potrà fare scelte illogiche).


Ora Federico ha detto a Raider80 di parlare direttamente con me su WhatsApp. Cosa che, invece, non ha mai fatto. Ci vuole dire il perché preferisce parlare con una persona anonima che nessuno, a parte me, sa chi sia e non vuole parlare con me su WhatsApp?
E ultimamente non è il solo. Ce ne sono altri due, che vogliono parlare su zoom solo con Federico.

A questo punto, con Federico, abbiamo concordato che tutte le email che riceverà, non risponderà direttamente, ma le INOLTRERÀ A ME. E sarò io a rispondere, così evitiamo di perdere tempo con persone ILLOGICHE o in MALAFEDE. Comunque pericolose.


In conclusione, chi è un ex gestore mi deve contattare su WhatsApp per avere informazione e chiarimenti LOGICI. Se inoltre vuole dei chiarimenti molto specifici, che potrebbero dare informazioni utili a chi si vuole opporre alle class action, mi deve dimostrare prima di essere un ex gestore o gestore di un bookmaker che non ha pagato l'imposta unica. E questo mediante l'invio delle cartelle esattoriali o delle visure dell'ufficio delle entrate, che inoltrerò a mia volta agli avvocati che faranno le class action. Gli avvocati considerano queste pratiche e similari "identificazione certa del cliente". Non le ho inventate io. Tutto questo per salvaguardare anche i tanti che già si sono fidati di me.

Se non vi volete fidare di me, potete tentare di raggiungere da soli un numero sufficiente di adesioni alle class action, trovare un buon avvocato disposto a farle (e che non abbia già dei conflitti di interesse con il proprio ex bookmaker) e soprattutto un consulente tecnico che conosca la materia bene come me. Perché sicuramente i bookmakers metteranno in campo decine di avvocati e di consulenti tecnici, come hanno già fatto in passato. Sta di fatto che in passato, a parte la questione tributaria, i legali dell'avvocatura dello stato, e i loro consulenti, hanno quasi sempre perso le cause contro i bookmakers esteri. Personalmente, mi sento in grado di competere con loro. In tal senso, come concessionario diretto, ippico e sportivo, ho vinto sei ricorsi al Tar e due al Consiglio di Stato. Non so altri e nemmeno ne conosco, che non lavorano già con qualche concessionario ADM o bookmaker estero.


Quindi, raider80, continuiamo il confronto in questo forum, nel merito e nel dettaglio su tutti gli altri aspetti della questione, o contattami al mio numero WhatsApp.

Lo stesso invito vale per tutti gli altri gestori interessati.

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 04/03/2022 - 21:11
da scommettitore siracusano
Analizziamo, ad esempio la parte dell'intervista dell'Avv. Agnello, e in particolare questa:

A far data dal 30 Giugno 2016, la società Stanleybet Malta Limited ha manifestato alla Direzione Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la propria disponibilità per il collegamento al totalizzatore nazionale con l’assolvimento degli obblighi conseguenti, compreso il pagamento dell’imposta unica. Nonostante già in quell’occasione il Ministero dell’Economia avesse sollecitato l’Amministrazione a fornire una risposta, l’ADM non ha riscontrato favorevolmente le innumerevoli istanze di pagamento delle imposte e, pertanto, di definizione del contenzioso pendente.

E' alquanto curioso che il 15 Gennaio 2016, ADM avesse pubblicato le procedure per


Scommesse-regolarizzazione fiscale per emersione
https://www.adm.gov.it/portale/monopoli ... -emersione

e la Stanleybet decide di non aderire alla sanatoria del 2016 nei termini previsti, E SOLO IL 30 GIUGNO 2016, a termini scaduti pretende di collegarsi al Totalizzatore Nazionale della SOGEI.

Se avesse voluto effettivamente pagare l'imposta unica, intanto avrebbe creato un "data base" con tutte le scommesse effettuate, accessibile da parte di ADM, e mediante i modelli appositi, come fanno le concessionarie ADM avrebbe pagato le imposte dovute. A parte avrebbe pagato anche i canoni di concessione governativa. Poi, sarebbe stato interesse di ADM verificare se gli importi pagati come imposta unica fossero effettivamente congrui con tutte le scommesse effettuate. Del resto la BetN1 faceva qualcosa di simile, anche se poco controllabile da ADM.

Invece ha aspettato una risposta da ADM che non poteva dare, in quanto non esisteva un regolamento apposito per i bookmaker che non avevano aderito e pagato gli ultimi cinque anni precedenti; e così ha evitato di pagare alcunchè.

In questo modo avrebbe evitato le sansioni pari al triplo dell'imposta. Invece ha voluto fare una scommessa con poche possibilità di esito positivo.


Sta di fatto che nessuna commissione tributaria, a quanto mi risulta, abbia preso in considerazione questa pretesa tardiva della Stanleybet del 30 Giugno del 2016; e mi sembra corretto. Poi ognuno può pensarla come vuole.

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 04/03/2022 - 22:23
da Pennell-one

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 04/03/2022 - 22:27
da Pennell-one
Parrelli (ceo Betn1) ad Agimeg: “il riordino del settore dovrà partire dalla tutela dei giocatori ma anche dei concessionari. Un sistema autorizzatorio farebbe decollare il mercato italiano del gioco pubblico”
04/03/2022 22:22

Ha già nel nome la propensione ad essere una delle aziende principali per il mercato del gioco online in Italia. Stiamo parlando di Betn1, concessionario che si sta mettendo in evidenza per le nuove proposte e per aver già conquistato importanti posizioni nel gradimento dei giocatori italiani. Il direttore di Agimeg Fabio Felici ha intervistato Giuseppe Parrelli, ceo del Sogno di Tolosa, azienda titolare del marchio Betn1.

Betn1 ha ottenuto la licenza per il mercato italiano da pochi mesi, ma parliamo di una azienda con una esperienza untradecennale nel settore delle scommesse e con uno staff altamente professionale e preparato

“Esatto. Abbiamo ottenuto la licenza italiana da non molto tempo, ma abbiamo sempre avuto – pur avendo sede a Malta – ottimi rapporti con l’amministrazione statale italiana. Già nel 2012 avevamo richiesto di operare con una licenza italiana ma purtroppo una serie di problemi burocratici non ha permesso che ciò avvenisse. Come azienda nasciamo nel 2011 ma il nostro management è nel settore da metà anni ’90. Betn1 ha grande esperienza nel settore e dopo tanti anni abbiamo deciso di affrontare la sfida del mercato italiano”.

La sfida di cui parla è su un mercato, quello italiano, maturo e con tanti operatori importanti. Ma nonostante questo i primi segnali sono molto incoraggianti.

“Siamo felicissimi di quella che è stata la startup della nostra società in Italia. Infatti ci siamo già posizionati in un buon range nella classifica mensile ed annuale del 2021. Oggettivamente siamo ambiziosi e quindi vogliamo continuare a crescere e questo lo possiamo fare solo se riusciamo a dare un prodotto qualitativamente importante e soprattutto seguire quelle che sono le indicazioni della nuova tecnologia anche nel settore delle scommesse sportive”.

Qual è il prodotto che al momento ha maggior successo su Betn1?

“Naturalmente le scommesse sportive, ma abbiamo anche ottimi risultati per quanto riguarda il casinò online. Ad essere sincero però, tutti i prodotti stanno riscuotendo il piacere del clienti e dunque siamo entusiasti di ciò che stiamo facendo”.

Si parla da tempo del riordino del sistema italiano del gioco pubblico. Riordino che si è reso necessario per via dei distanziometri e delle tante altre problematiche che attanagliano questo settore. Secondo la sua esperienza ultradecennale, su cosa dovrebbe puntare il riordino?

“Il riordino dovrà puntare sulla tutela del giocatore, ma soprattutto sulla tutela del servizio pubblico. Mi spiego: noi siamo operatori privati, ma siamo operatori che offrono un prodotto per conto dello Stato italiano perché siamo concessionari. Quindi noi per primi dobbiamo essere tutelati e di conseguenza si avrà una maggiore tutela al cliente. La tutela deve partire da regole chiare e trasparenti da parte del legislatore. Il sistema inglese,austriaco, maltese e di molti altri paesi europei è un sistema autorizzatorio che tutela nella stessa maniera del sistema concessorio, ma dà il vantaggio di poter operare in modo diretto senza avere trafile burocratiche che provocano problemi anche nell’offerta di nuovi prodotti. Ad esempio, per creare una nuova scommessa è necessario avere l’approvazione di ADM. Non capisco perché debba essere necessario questo passaggio ulteriore che va a limitare la concorrenza”.

Insomma con il sistema autorizzatorio si avrebbero procedure più snelle?

“Il sistema autorizzatorio non significa che sia più libero. Non vorrei che si creasse questo equivoco. Io vorrei un sistema autorizzatorio contingentato su ogni Comune. Quindi la tutela del consumatore deve essere prioritaria. Io sono per le sale dedicate, non sono per la libera messa a disposizione dei terminali in qualsiasi luogo. Sono assolutamente contro i Totem. Ormai se un cliente volesse giocare online basterebbe uno smartphone. Ho questa visione del mercato”.

Che 2022 sarà per gli utenti che scelgono Betn1?

“Sarà un 2022 con grandissime novità soprattutto sotto l’aspetto del metodo dell’offerta delle scommesse. Non posso ancora fare delle anticipazioni perché in questi giorni stiamo siglando dei contratti importanti per questo tipo di offerta. Mi sento di assicurare che sarà un anno di grandi novità per i clienti e per la stessa società. Cerchiamo di avere sempre nuove idee per poter dare al cliente sempre un modo diretto, ma allo stesso tempo emozionante, per fare una scommessa. Ad esempio, siamo uno dei pochi operatori in Italia ad offrire le quote sul padel che è lo sport del momento. Un’altra cosa che facciamo è offrire le quote live della MotoGP che partirà proprio domenica ed è un’offerta che pochi operatori danno alla propria clientela”. ff/AGIMEG

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 05/03/2022 - 06:45
da scommettitore siracusano
Caro pennell-one,

qui non è in discussione il modo di vedere di ognuno, perchè NON PUO' ESSERE MAI OGGETTIVO.
Riporto un brano di un libro dei Neuroscienziati sudamericani Maturana e Varela sulla soggettività della percezione, che riporto già dal 2010 nella "homepage" di mie siti web:


Un altro aspetto non meno importante è che un organismo vivente interagisce con l’ambiente, e per farlo deve avere una certa capacità cognitiva. Dall’interazione cognitiva tra il vivente e l’ambiente, ne scaturisce una CO-EMERGENZA, basata sulla cognizione. E questo, a detta di Maturana e Varela, produce una rappresentazione del mondo diversa da organismo ad organismo. Ogni organismo vivente è dunque anche un organismo cognitivo, perché l’evoluzione lo ha dotato di un insieme sensoriale, che gli permette questa interazione con l’ambiente.
Riporto un estratto di un libro di Maturana e Varela sull’argomento, che trovo molto interessante:

“L’accoppiamento strutturale dei sistemi umani avviene all’interno dei domini linguistici, intesi come l’insieme di tutti i comportamenti linguistici di un organismo. È attraverso questa elaborazione dell’accoppiamento strutturale che diviene possibile fare distinzioni e dar forma a vita agli oggetti. Dunque, le osservazioni compiute da un individuo (ogni organismo capace di fare distinzioni è un osservatore) non possono cogliere verità oggettive sul mondo, perché esse sono sempre soltanto interazioni fra la struttura dell’organismo osservatore e il suo medium.
Ciò che per Maturana e Varela diviene importante capire è che la percezione non è e non può mai essere oggettiva, quindi tutte le osservazioni hanno uguale validità, anche gli elefanti rosa che l’alcolista vede nelle sue allucinazioni. Ne consegue che, in quanto essere umani, abitiamo in un Multiverso più che in un universo. Cioè, ognuna delle molteplici distinzioni che creiamo nella nostra interazione strutturale con l’ambiente è assolutamente legittima e non in contraddizione con altre distinzioni tracciate dallo stesso o da un altro sistema vivente.
Gli studi di Maturana e Varela, a detta degli stessi autori, portano con sé un obbligo morale, ossia il ricordarsi sempre che la certezza di un’obiettività e di un’oggettività è una tentazione cui non bisogna indulgere e che quindi il mondo che ciascuno di noi vede non è il mondo ma solo un mondo con cui veniamo a contatto insieme ad altri:
[…] farsi veramente carico della struttura biologica e sociale dell’essere umano […] ammettere che il nostro punto di vista è il risultato di un accoppiamento strutturale in un dominio di esperienza valido tanto quanto quelli del nostro interlocutore, anche se il suo ci appare meno desiderabile. […] guardare l’altro come uno uguale a noi, in un atto che generalmente chiamiamo di amore. [H. Maturana e F. Varela, 1987, pagg. 203-204]“


Qui il problema è un altro, e non basta avere una propria visione dei problemi, bisogna saper usare bene il "PENSIERO DIVERGENTE", ovvero saper prevedere tutte le escamotage che i "furbi" o la criminalità organizzata, specialmente di stampo mafioso, potrà sfruttare per eludere le norme ed evitare di pagare le imposte quanto le pagano i concessionari ADM, facendo loro concorrenza sleale. A parte poi che esiste anche il problema dei controlli, che con un sistema autorizzatorio e non concessorio, ampierebbe a dismisura i punti fisici da controllare.

Ricordo che proprio in questa sezione del FORUM INFOBETTING, nacque il mio gruppo di gestori ADM, AtlantisScommesse, che iniziò a combattere tutte le escamotage che la legge e il regolamento delle sanatorie del 2015 e nel 2016, permetteva a chi aveva aderito, concedendo loro un tempo assurdo per collegarsi al totalizzatore nazionale.

Ovviamente alcuni bookmakers cercarono di sfruttare al massimo le FALLE del regolamento che permetteva loro di non rispettare l'importo della giocata minima e l'importo della colonna a sistema. Questo creava CONCORRENZA SLEALE nei confronti dei gestori ADM, perchè molti giocatori, NELLA LORO IGNORANZA E INCOMPETENZA, non comprendevano che qualunque giocata sistemistica favoriva il banco salvo casi eccezionali che ho spiegato in articoli su PressGiochi e GiocoNews, PREFERIVANO GIOCARE i sistemi a un centesimo :party:

La cosa assurda era che questi bookmakers che dovevavno collegarsi al più presto alla Sogei, se non rispettavano la giocata minima e il costo minimo a colonna dei sistemi, non potevano andare incontro a sanzioni, perchè non erano previste SANZIONI SPECIFICHE per tale inadempienze. E, anche volendo, i funzionari ADM avevano ormai le mani legate.

Tutto questo anche per dire che conosco tutti gli aspetti del betting, e delle sanatorie in particolare, molto bene e so, a differenza di tanti altri, di COSA PARLO :party:

A quel tempo ero già, dall'Aprile 2015, contemporaneamente consulente esterno della Stanleybet in modo non esclusivo, e mai i vertici della Stanleybet mi chiesero un parere su come presentare ad ADM la richiesta del 30 Giugno 2016. Da parte mia, fin dall'inizio del rapporto contrattuale, sapevo che la Stanleybet stava facendo una SCOMMESSA, ovvero puntava a vincere in CJEU, e se avesse perso si sarebbe fatta carico dell'imposta unica non pagata. E solo a queste condizioni accettai. Da qui supponevo che la Stanleybet non volesse mai veramente collegarsi alla SOGEI, pe
rchè come la Planet e la Goldbet di allora non avevano alcuna fretta di collegarsi. Almeno questo era quello che credevo.

NOTA: questo è l'articolo di GiocoNews in cui spiego gli unici casi in cui conviene giocare a sistemi nel betting:
https://player.gioconews.it/scommesse/6 ... -bookmaker

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 07/03/2022 - 12:53
da scommettitore siracusano
In riferimento al mio commento del 04/03/2022 su questo stesso topic, un gestore Stanleybet mi ha ora riferito che per il 2016, quando ADM mandava l’avviso di accertamento per l’imposta unica, chiedeva i dati effettivi delle scommesse per quell’anno e la Stanleybet, a richiesta, li forniva, in modo che non dovevano subire il calcolo sulla media provinciale dei gestori ADM (spesso molto più gravosa). Quindi, anche a distanza di cinque anni e più, la Stanleybet conserva questi tabulati; e basterebbe metterli regolarmente in un data base accessibile direttamente da ADM, come da mio commento nel forum infobetting.

Per cui, a mio parere, un gestore di un bookmaker senza concessione (discriminato o non discriminato) potrebbe pagare l’imposta unica di sua competenza, tramite modello 24 accise, se il bookmaker gliela accreditasse negli stessi tempi previsti per i concessionari ADM, come faceva la BetN1. In questo modo si eviterebbe di pagare il triplo come penalità per mancato pagamento. Perchè non lo fanno, e rischiano di pagare il triplo dopo l’accertamento?

RIEPILOGANDO:

1) La Stanleybet decide di non partecipare alle sanatorie del 2015 e del 2016.

2) Quando sono scaduti i termini per partecipare, chiede ad ADM il 30 Giugno del 2016 di collegarsi al totalizzatore nazionale (Sogei) per pagare l’imposta unica. E ADM, non essendoci delle norme che lo consentono senza sanatoria, non risponde alla richiesta.

3) Solo il 31 Dicembre 2019, quando già presumibilmente, ci sono delle indiscrezioni sull’esito della sentenza della CJEU, in un articolo annuncia un DOPPIO ESPOSTO sul fatto che il governo italiano ed ADM non abbiano acconsensentito, nel 2016, al collegamento alla SOGEI, non considerando la possibilità di poter pagare autonomamente l’imposta unica, fin dal 2016, in modo similare alla BetN1.

4) Ad oggi non si ha notizia pubblica su che fine abbia fatto questo annunciato DOPPIO ESPOSTO, e l’avvocato Agnello, in data 02-03-2022, in una intervista rilasciata ad AGIMEG, ribadisce che “A far data dal 30 Giugno 2016, ripete che la società Stanleybet Malta Limited ha manifestato alla Direzione Generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la propria disponibilità per il collegamento al totalizzatore nazionale con l’assolvimento degli obblighi conseguenti, compreso il pagamento dell’imposta unica“.
Personalmente questa cronologia degli eventi sembra quanto meno curiosa, ma la lascio al giudizio dei gestori, che sono quelli che la devono valutare.


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NOTA FINALE:

Relativamente al fatto che la sanzione del triplo possa sembrare eccessiva, ricordo che nel 1973, quando venne introdotta l’IVA in italia, la sanzione per il mancato pagamento era di quattro volte l’imposta. E se ora nella bozza del disegno di legge si prevede anche l’ipotesi di reato penale, personalmente, non la ritengo tanto eccessiva, come si vuol far credere; visto che la si può pagare autonomamente anche se non si ha la concessione.

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 07/03/2022 - 14:11
da Federico81
Quale è l'accordo che la Stanleybet voleva fare con l'ADM?
Sono anni che devono fare questo benedetto accordo.
C'è un numero spaventoso di avvisi di accertamento e cartelle sono già arrivati e questi ancora parlano di accordo!!!
E impossibile continuare su questa strada.

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 08/03/2022 - 21:03
da scommettitore siracusano
Parlando con un gestore, questi mi ha riferito:

"L’azienda ha detto sempre di voler pagare il presente e discutere il passato nei tribunali".

E lui aveva capito che per pagare il presente fosse indispensabile fare un accordo con ADM. Non certo ADM poteva cancellare il passato.

Per cui non comprende se è come dico, ovvero che l'imposta unica corrente si può pagare anche senza accordo con ADM, perché non l'ha mai fatto.

....
Da parte mia, fino a quando facevo il consulente, sentivo dire le stesse cose, e, come ho detto, la cosa era coerente col fatto che speravano di vincere in CJEU.

Dopo che la sentenza della CJEU ha confermato quella della Corte Costituzionale, a Febbraio 2020, per me non aveva più una logica, e quindi ho sospettato che non avessero più intenzione di pagare nulla, visto l'altissimo debito pregresso, se non quel tanto per tenere buoni i gestori ancora attivi (con i più volte citati bonus in questo forum) prima di chiudere in Italia, con il marchio Stanleybet, lasciando il debito sulle spalle dei gestori.

Se le cose stanno diversamente, sarebbe logico, intanto iniziare a pagare al più presto in modo autonomo, indipendentemente da un accordo non meglio specificato con ADM, riducendo così il debito che matura di ben due terzi. E dopo tentare altre strade, se ci sono. Se non lo fanno, i dubbi, per me, sono legittimi.

Quindi, a mio parere, i gestori ancora attivi dovrebbero chiedere chiarimenti su questo importante aspetto; e la Stanleybet dovrebbe darli.

Invito, dunque, i gestori a farlo in questo forum o in privato.

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 09/03/2022 - 18:21
da Federico81
Ho sentito gestori e ex gestori e tutti sono d'accordo che è tutto giusto ma che è un argomento da proporre a riviste e Giornali del settore come Jamma, Agimeg, Pressgiochi, Gioconews ecc magari chiedono a stanleybet come la pensano sull'argomento.
Magari pure a qualche politico interessato.

Re: Ministro Franco e Stanleybet, avvocato Agnello. E perchè l'Agnello non l'ha detto alla Corte Costituzionale?

Inviato: 11/03/2022 - 06:31
da scommettitore siracusano
Federico81 ha scritto:Ho sentito gestori e ex gestori e tutti sono d'accordo che è tutto giusto ma che è un argomento da proporre a riviste e Giornali del settore come Jamma, Agimeg, Pressgiochi, Gioconews ecc magari chiedono a stanleybet come la pensano sull'argomento.
Magari pure a qualche politico interessato.


Dal momento che nessuno, in questo forum, fa commenti con controdeduzioni, non per chiarire il passato, ma per capire perchè non si inizi a pagare al più presto l'imposta unica corrente, non resta che allargare il campo dei lettori, postando gli argomenti su facebook.