Ansia e delusione nei gestori Stanleybet dopo la vana attesa delle decisioni di un “board” a Liverpool.
Inviato: 17/12/2022 - 05:57
Si attendevano, con ansia, le decisioni di un annunciato “Board” della Stanleybet International Ltd del 15 Dicembre 2022 a Liverpool. E, ancora una volta, tutte le speranze dei gestori sono state deluse.
Da fonti dei gestori attivi nei “gruppi whatApp”, il 15 e il 16 Dicembre ci sono state molte domande e richieste di informazioni che non hanno avuto alcuna risposta.
Alla fine, a quanto mi riferiscono, solo una comunicazione della moglie di un ambassador, che era stato invitato a Liverpool per l’inaugurazione della nuova sede con meravigliosa vista panoramica sull’Oceano Atlantico.
Probabilmente la stessa vista dal ristorante Panoramic34 (al 34esimo piano di un grattacielo) in cui sono stato a fine Marzo 2015, quando mi fu proposto di fare il consulente esterno Stanleybet.
Costei sembra che abbia comunicato, nei gruppi WhatsApp, che i verbali del Board del 15 dicembre, siano stati secretati e sia stata convocata una nuova riunione il 28 Dicembre.
Nessun altro, inspiegabilmente, ha voluto rilasciare informazioni. E sembra che ormai sia diventata una prassi frequente quella di trattare in tal modo i gestori.
Moltissimi ex gestori, molto arrabbiati, che ho sentito, non si spiegano, quindi, come da molti anni ancora dei gestori continuano a fidarsi, operare e non versare l’imposta unica, che immancabilmente l’Agenzia delle Entrate Riscossione chiederà a loro con sovrattasse ed interessi; e mai alla Stanleybet Malta Ltd o alla Stanleybet International Ltd.
L’unica strada, come sempre, sono la class action, e le azioni giudiziarie collegate e annunciate.
Non basta che le insegne siano state dissequestrate. L’inchiesta della procura di Catanzaro non si è fermata; e non credo che potranno essere ignorate le già annunziate altre azioni legali sul mancato versamento dell’imposta unica, che potrebbero far emergere l’ipotesi di evasione fiscale.
Ipotesi di reato, di cui i gestori attivi potrebbero essere corresponsabili, come riportava “il fatto quotidiano”; e quindi penderebbe, “come una Spada di Damocle” sulle loro teste, oltre alle già note pesantissime cartelle esattoriali.
Per aderire alla Class Action, e per altre soluzioni legali:
Contattare su Facebooks:
IngRiccardo Calantropio
https://www.facebook.com/profile.php?id=100009402710250
o alla Email Dedicata, con password protetta:
Affiliazioni.scomm@libero.it
o al numero solo WhatsApp:
375 599 8368
Da fonti dei gestori attivi nei “gruppi whatApp”, il 15 e il 16 Dicembre ci sono state molte domande e richieste di informazioni che non hanno avuto alcuna risposta.
Alla fine, a quanto mi riferiscono, solo una comunicazione della moglie di un ambassador, che era stato invitato a Liverpool per l’inaugurazione della nuova sede con meravigliosa vista panoramica sull’Oceano Atlantico.
Probabilmente la stessa vista dal ristorante Panoramic34 (al 34esimo piano di un grattacielo) in cui sono stato a fine Marzo 2015, quando mi fu proposto di fare il consulente esterno Stanleybet.
Costei sembra che abbia comunicato, nei gruppi WhatsApp, che i verbali del Board del 15 dicembre, siano stati secretati e sia stata convocata una nuova riunione il 28 Dicembre.
Nessun altro, inspiegabilmente, ha voluto rilasciare informazioni. E sembra che ormai sia diventata una prassi frequente quella di trattare in tal modo i gestori.
Moltissimi ex gestori, molto arrabbiati, che ho sentito, non si spiegano, quindi, come da molti anni ancora dei gestori continuano a fidarsi, operare e non versare l’imposta unica, che immancabilmente l’Agenzia delle Entrate Riscossione chiederà a loro con sovrattasse ed interessi; e mai alla Stanleybet Malta Ltd o alla Stanleybet International Ltd.
L’unica strada, come sempre, sono la class action, e le azioni giudiziarie collegate e annunciate.
Non basta che le insegne siano state dissequestrate. L’inchiesta della procura di Catanzaro non si è fermata; e non credo che potranno essere ignorate le già annunziate altre azioni legali sul mancato versamento dell’imposta unica, che potrebbero far emergere l’ipotesi di evasione fiscale.
Ipotesi di reato, di cui i gestori attivi potrebbero essere corresponsabili, come riportava “il fatto quotidiano”; e quindi penderebbe, “come una Spada di Damocle” sulle loro teste, oltre alle già note pesantissime cartelle esattoriali.
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