Nel 2018 la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza sull’imposta unica, molto dettagliata e motivata, in cui evidenziava perché i gestori della Stanleybet fossero co-obbligati in solido, a partire dal 2011, con il bookmaker, nel pagamento dell’imposta unica sulle scommesse. Ed inviterei tutti a leggerla o rileggerla con grande attenzione:
https://www.cortecostituzionale.it/acti ... &numero=27Notoriamente non sono un avvocato, ma ho studiato diritto già al Politecnico di Torino, e dopo, avendo fatto l’imprenditore dal 1975, ho avuto modo di approfondirlo, per aver affrontato molti processi, sempre vinti, e ultimamente anche sei ricorsi al Tar e due al Consiglio di Stato, quando gestivo una concessione diretta ippica e sportiva. E, infine, ho fatto il CONSULENTE ESTERNO della Stanleybet dal 01.04.2015 al 20.09.2019, in cui intervenivo sia nel Forum Internazionale Infobetting e sia nei gruppi facebook dei gestori Stanleybet, proprio per spiegare anche questioni di diritto.
Notoriamente, come si evince anche leggendo i miei numerosi topic nel forum internazionale infobetting, sono anche un ottimo matematico analista.
Su che cosa si intenda per “analista”, consiglierei di leggere la descrizione che ne fa Edgar Allan Poe nel suo celeberrimo racconto “I delitti della Rue Morgue”. Come matematico analista, con altissima probabilità, sono superiore alla maggior parte degli avvocati, che in molti casi non conoscono nemmeno “la logica”, che, come la matematica, non è opinabile.
Vicerversa gli avvocati sono abili nello stravolgere la verità, tanto che il presidente della SPA, con oltre 500 dipendenti, di cui ero direttore tecnico e Vice Presidente (un avvocato) mi raccontò un aneddoto in cui la morale era:
“Due più due fa quattro per tutti, tranne che per un avvocato. Per un avvocato deve fare 3, 5, 11. E lo deve dimostrare!”
Fatta questa premessa, nel nostro ordinamento giudiziario ci sono tre gradi di giudizio, e se necessario anche la Corte Costituzionale e la Corte di Giustizia Europea con sede in Lussemburgo. Da qui il parere di un giudice tributario di primo o di secondo grado, in un argomento in cui si sono già espressi sia la Corte Costituzionale e sia la CJEU, è del tutto irrilevante, e riportarlo in un articolo giornalistico (senza le relative motivazioni), è fuorviante e induce i gestori a travisarne la portata.
Quali sono le esatte motivazioni che questi ipotetici giudici hanno ravvisato nel contestare la sentenza della Corte Costituzionale? L’hanno letta attentamente, o si sono limitati a leggere le motivazioni della difesa?
Questa è la domanda che devono farsi e fare ex gestori e gestori.
Usando la logica, un gestore di un Concessionario ADM (che paga le costose fideiussioni per il puntuale pagamento dell’imposta unica e per l’osservanza delle norme della convenzione) può essere esonerato dall’essere co-obbligato in solido con il concessionario, perché ADM ha ritenuto congrua ed affidabile la fideiussione in possesso.
Se, invece, la Stanleybet non ha mai prestato fideiussione a garanzia del puntuale pagamento dell’imposta unica, e il gestore è “lo strumento indispensabile per raccogliere le scommesse e inviarle, tramite bonifici, a Liverpool”, come potrebbe mai essere esonerato dall’essere co-obbligato in solido, al pari di un gestore ADM?
Il bookmaker potrebbe fallire o non avere beni sufficientemente pignorabili. Non ci vuole un genio per capirlo. Basta usare la logica.
Se la Stanleybet o i suoi avvocati, hanno delle controdeduzioni in merito, le dicano pubblicamente nel dettaglio, e non si limitino a riportare una frase di un giudice tributario di primo o di secondo grado.
Quando il quesito dovrebbe arrivare nuovamente alla Corte Costituzionale, è pacifico che l’Alta Corte non si farà convincere dall’abilita’ di un avvocato.
Infine, dal punto di vista morale, mi pongo la domanda se questo sia lecito, visto che può provocare il fallimento di un migliaio di famiglie di gestori, e credo che sarebbe auspicabile fare anche un esposto a una procura per vedere se potrebbero emergere anche responsabilità penali, su cui giudichebbe la magistratura, nei vari gradi di giudizio. Siamo ancora in uno stato di diritto.