Stanleybet – Chiusura molti CTD non performanti
Inviato: 23/01/2024 - 21:04
Stanleybet – Chiusura molti CTD non performanti
Si ha notizia dell’invio di email da parte dell’ufficio legale Stanleybet a molti CTD poco performanti che non arrivano ai volumi contrattuali, con diffida a risolvere il problema entro 15 giorni, pena la chiusura del contratto, con azione risarcitoria dei maggiori danni subiti (qualche CTD prevede addirittura 30,000 euro di danni da pagare).
Inoltre, gli altri CTD sembra “dovrebbero anticipare le rateizzazioni” in corso dell’imposta unica non versata, con successivo rimborso delle stesse. Qualcuno dice che così eviterebbero di subire la tassazione dei BONUS come utili. E, per alcuni, sono importi consistenti da anticipare.
Consigliamo, quindi, ai gestori interessati di aderire al più presto alla Class Action da me proposta.
A breve ci sarà un’altra udienza al Tribunale Civile di Roma, così da potersi opporre alla richiesta di risarcimento danni, e SOPRATTUTTO per recuperare tutta l’imposta unica non versata dalla Stanleybet che graverà sulle loro teste.
Questa scelta della Stanleybet sarà, ovviamente, una cattiva pubblicità per il loro futuro, di cui la società anglo-maltese ne sarà sicuramente consapevole. Quindi è ancora molto più probabile che ha intenzione di chiudere ogni attività in Italia, non partecipando al prossimo bando, come già era prevedibile.
Per gli ex gestori che ancora erano indecisi se aderire alla Class Action, ora è urgente farlo per poter pignorare, in tempo, i bonifici settimanali che i gestori attivi inviano a Liverpool. Dopo, la procedura di recupero sarà inevitabilmente più lunga.
Per informazioni e adesioni alla Class Action:
Contattare su Facebooks:
IngRiccardo Calantropio
https://www.facebook.com/profile.php?id=100009402710250
o alla Email Dedicata, con password protetta:
riccardo.calantropio@yahoo.com
o al numero solo WhatsApp:
375 599 8368
Si ha notizia dell’invio di email da parte dell’ufficio legale Stanleybet a molti CTD poco performanti che non arrivano ai volumi contrattuali, con diffida a risolvere il problema entro 15 giorni, pena la chiusura del contratto, con azione risarcitoria dei maggiori danni subiti (qualche CTD prevede addirittura 30,000 euro di danni da pagare).
Inoltre, gli altri CTD sembra “dovrebbero anticipare le rateizzazioni” in corso dell’imposta unica non versata, con successivo rimborso delle stesse. Qualcuno dice che così eviterebbero di subire la tassazione dei BONUS come utili. E, per alcuni, sono importi consistenti da anticipare.
Consigliamo, quindi, ai gestori interessati di aderire al più presto alla Class Action da me proposta.
A breve ci sarà un’altra udienza al Tribunale Civile di Roma, così da potersi opporre alla richiesta di risarcimento danni, e SOPRATTUTTO per recuperare tutta l’imposta unica non versata dalla Stanleybet che graverà sulle loro teste.
Questa scelta della Stanleybet sarà, ovviamente, una cattiva pubblicità per il loro futuro, di cui la società anglo-maltese ne sarà sicuramente consapevole. Quindi è ancora molto più probabile che ha intenzione di chiudere ogni attività in Italia, non partecipando al prossimo bando, come già era prevedibile.
Per gli ex gestori che ancora erano indecisi se aderire alla Class Action, ora è urgente farlo per poter pignorare, in tempo, i bonifici settimanali che i gestori attivi inviano a Liverpool. Dopo, la procedura di recupero sarà inevitabilmente più lunga.
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