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Inviato: 30/06/2003 - 11:14
da ameba
Due Toscanelli special ogni venerdi' notte, durante la partitina a carte, in sostituzione delle amate sigarette .....altrimenti il sabato mattina avrei un mal di testa inenarrabile ( come mi è capitato per tanti anni, prima di trovare questo rimedio :D ).

Inviato: 30/06/2003 - 12:27
da NewYork
Grazie Pig Pen :wink: :wink: :wink: ...Ameba hai ragione, spesso quando mi alzo alle sei e magari è venerdì e faccio le quattro di notte, per non sforare il pacchetto di sigarette anch'io vado col sigaro...non lo respiri ma allo stesso tempo tieni qualcosa in bocca.
:wink:

Inviato: 04/07/2003 - 10:27
da Il Web
Pig !

Mi hanno detto che ci sono anche i toscani svizzeri ...!!
io ieri ho 'assaggiato' un non mi ricordo la marca ..'Anisette' ...

una mezza cagata ...diciamolo ...

saluti

Web

Inviato: 04/07/2003 - 11:09
da Pig Pen
Ciao Web :P

Toscani svizzeri :?: :shock: Mai sentiti, m'informerò.

Comunque la prossima puntata del corso riguarderà  i Toscani americani (acquistabili anche on-line). Dignitosi e poco costosi :smoke:


A domani
:wink:

Inviato: 04/07/2003 - 11:29
da marcye
QUesto FORUM e' grande e cresce a livello di BET..,ma quanto a sigari...avete braccino corto.....fumate cose da scaricatori di porto(senza offendere nessuno..,termine usato in gergo)..bah..,ma che aliti avete?? che lingua e papille gustative... :( ..povere mogli ,fidanzate,..fidanzati :shock: ,ecc.ecc......

Inviato: 04/07/2003 - 11:40
da Pig Pen
Ciao Cubano :lol: :lol: :lol:

Il sigaro si può fumare bevendo qualcosa e l'alito migliora 8). E poi ci sono sempre le caramelle.

Per quanto riguarda il prezzo, che non mi sembra la cosa più importante, ci sono Toscani costosi almeno quanto i cubani (e non arricchiscono il tuo amico Fidel :D :wink: ).

Lingua pelata (vecchio post) ? Non pensavo fossi un fighetto tanto delicato...... :P

Fumare il sigaro, comunque, rimane un'attitudine legata alla personalità  e ognuno deve accettare quella che si ritrova :smoke: :smoke: :smoke:

Inviato: 04/07/2003 - 14:04
da Il Web
Guarda marcye ..io non sono certo un tipo raffinato ...è vero ..
cmq, non credo che sia una questione di meglio o peggio ..sono due cose diverse ...come dire ..come fate a bere del brandy ...il whisky è molto meglio. Non è ovviamente vero.

Io ho parecchi amici non italiani ..che fumano cubani di solito (senza braccino) ..ma che, in certe occasioni, apprezzano un buon toscano ..

certo, c'è toscano e toscano ..ma un toscano buono è un toscano buono, se non ti piace ..fai benissimo a non fumarli ..ma è solo una questione di gusto.

ciao

Web

Inviato: 05/07/2003 - 14:27
da Pig Pen
Capitolo II: i Toscani americani (l'articolo è tratto da un piccolo sito non professionale, ma piuttosto ben fatto).

Se avete in programma un viaggio negli Stati Uniti, non dimenticate di acquistare qualche confezione di sigari Avanti. Francis Ford Coppola ama così tanto questi sigari da essere arrivato a venderli nella propria cantina personale insieme a vini di sua produzione (Napa Valley). Piacciono anche a Madonna, ma non vuol dire granché.
I sigari in questione sono particolarmente economici (da 45 centesimi fino a poco più di un dollaro) e per noi italiani rappresentano una vera curiosità : sono infatti sigari di stile italiano, cioè Toscani, fatti negli Stati Uniti.

Ecco la storia, così come l'ha raccontata la rivista Smoke, di questi sigari spuntati, dolci e aromatici.

I produttori
L’azienda fu fondata all’inizio del secolo dai fratelli Suraci. Oggi la famiglia Scranton, alla terza generazione, produce in Pennsylvania i marchi Parodi, DeNobili, Avanti, Petri e molte altre tipologie conosciute a livello regionale nel mercato del sigaro Toscano. La ditta produce e distribuisce più di 30 milioni di sigari l'anno fatti con tabacco statunitense al 100%.

Il tabacco
Il tabacco affumicato (dark-fired), utlizzato sia per la capa sia per la tripa, viene coltivato in undici contee del Kentucky e del Tennessee. Fermentato e fatto stagionare prima di essere arrotolato. Tutto ciò rende questi sigari unici. Il processo consiste nell'appendere le foglie di tabacco nei depositi ed affumicarle su tronchi d'albero di hickory selezionati per farle giungere a maturazione.

La lavorazione
La tripa viene fatta fermentare per 61 giorni a Lancaster (Pennsylvania) prima di essere trasportata in fabbrica. Una volta unite la tripa e la capa, i nuovi sigari ottenuti vengono messi nei locali predisposti per la conciatura.
E' qui che avviene la fermentazione della capa e quindi l'unione con la tripa. A metà  di questo processo, alcuni dei sigari vengono tranciati giungendo così alla loro dimensione classica. Una volta terminata questa fase, i sigari vengono aromatizzati manualmente con anisetta o bourbon.

Cinque i formati: dai 3,5 ai 6,5 pollici di lunghezza.

"Avanti" sta valutando l'idea di aprire un'azienda in uno dei paesi dell'Unione Europea. Intanto vende già  tabacco affumicato al Monopolio di Stato Italiano per i suoi Toscani.

Glossario:

Capa: foglia che avvolge esteriormente il sigaro.
Tripa: contenuto del sigaro (miscela) composto da una, due o tre classi di foglie.

Immagine

L'immagine è stata prelevata da http://www.avanticigar.com/. Attraverso questo sito è possibile acquistare on-line i prodotti elencati.


Alla prossima :smoke:

Inviato: 05/07/2003 - 14:31
da Pig Pen
Oooops.....mi accorgo che la foto deforma un po' la pagina.

Chiedo al Web, se possibile, di rimpicciolirla leggermente.

Grazie :wink:

Inviato: 05/07/2003 - 16:33
da Il Web
Fatto Pig ;-)

Quelli all'Anice sono i 'Pedroni'.
5 sigari formato 'toscanello' a circa 3.50 CHF

saluti

CigarWeb

Inviato: 12/07/2003 - 12:55
da Pig Pen
Capitolo III: gli humidors, cosa sono e a cosa servono (da http://www.amicidellatoscana.com/).

L'uso degli humidors, speciali contenitori studiati per conservare i sigari ad un livello costante di umidità , è considerato dagli esperti tanto indispensabile da diventare in poco tempo un vero e proprio cult per chi fuma il sigaro. Infatti, ogni appassionato del "fumare slow" ne dovrebbe acquistare uno, da gestire con passione e ritualità , per avere sempre a disposizione sigari ben conservati, atti a soddisfare le proprie esigenze di fumatore.
Sul mercato si trovano humidors di varie fogge, realizzati con materiali diversi e "per tutte le tasche". Ma, trattandosi di un acquisto importante, prima di scegliere quello "giusto" bisogna esaminarne attentamente le diverse caratteristiche, prima fra tutte la dimensione. Gli humidors piccoli contengono un numero di sigari che va dai 25 ai 50 e, se si hanno esigenze diverse conviene orientarsi su quelli più grandi, che sono dotati anche di uno scomparto centrale per separare tra loro i diversi tipi di Toscano.
La foggia dell’humidor non può mai essere un valido criterio di scelta perché, anche se l’estetica e le preferenze personali non vanno trascurate, il contenitore deve essere soprattutto funzionale alla perfetta conservazione dei sigari. Per evitare spese inutili è consigliabile:

a) non lasciarsi accattivare da humidors realizzati con legni che siano stati trattati con lacche o vernici, sostanze chimiche che li possono impregnare di odori indesiderati e che non consentono quella traspirazione idonea a mantenere il sigaro in un ambiente ad "umidità  costante";

b) ricordarsi, quindi, che per essere funzionale l’humidor deve essere realizzato con un buon legno che permette ai sigari di "respirare" bene e che i legni maggiormente utilizzati sono il cedro spagnolo, considerato il più adatto, il mogano del Gabon (che è meno profumato), il cedro bianco, il cedro rosso e non ultimo il legno di palissandro;

c) ripetere lo stesso controllo anche nell'interno per verificare che proprio la parte che viene direttamente a contatto con i sigari non abbia subito trattamenti chimici, tipo lacche o lucidi spesso usati per rifinire le scatole;

d) controllare che la chiusura degll’humidor sia perfetta e realizzata con il sistema di scanalature che ne garantiscano l’ermeticità ;

e) ricordarsi che ogni humidor è di solito fornito di un termometro e di un igrometro: il primo è relativamente poco importante, dal momento che la temperatura non si può condizionare, mentre l’igrometro è proprio lo strumento necessario alla misurazione del grado di umidità , che deve oscillare tra il 65 e il 75%;

f) sapere che gli igrometri si possono acquistare separatamente dall’humidor e che in commercio se ne trovano di diversi tipi; da quelli a molla, che non garantiscono una particolare precisione a quelli digitali che possono essere una buona alternativa se non si vuole ricorrere ai costosi igrometri a capello che sono i più precisi;

g) non dimenticarsi mai di controllare il grado di umidità  segnalato dall’igrometro e di mantenerlo sempre al giusto livello inumidendo all’occorrenza la spugnetta a lunga durata, posta all’interno dell’humidor (nella parte alta), che ogni tanto deve essere imbevuta con un liquido speciale, o con acqua demineralizzata o distillata;

h) non mettere nello stesso humidor Toscani e altri sigari di diversa provenienza, soprattutto tropicale, per evitare sia spiacevoli confusioni di odori e di aromi, sia eventuali infestazioni di parassiti del tabacco che possono trovarsi all’interno dei sigari confezionati con foglie fresche (rischio che i Toscani non corrono essendo confezionati in buona parte con tabacco fermentato);

i) preparare l’humidor appena comprato, quindi prima di metterci i sigari, sbriciolando alcuni mozziconi di Toscano che, ben bagnati con acqua distillata, devono restare dentro il contenitore chiuso per due o tre giorni in modo che il legno si impregni della giusta umidità , e dell’aroma del tabacco che oltre tutto elimina l’odore del legno nuovo. Si può anche bagnare la spugna interna e lasciare chiuso l'humidor per due o tre giorni fino al momento del deposito dei sigari, quando bisogna bagnare di nuovo la spugna.

Un Toscano conservato bene, è come un buon vino che migliora nel tempo.





Alla prossima :smoke:

Inviato: 17/07/2003 - 11:28
da Pig Pen
17/07/2003

Eti: la cordata di Confcommercio vince l’asta

La cordata formata da Confcommercio, British American Tobacco e dalla banca d’affari di Franco Bernabè, ha vinto l’asta del Tesoro per l’acquisizione dell’Eti offrendo 2325 milioni di euro. La cordata degli imprenditori associati aveva offerto 1522 milioni di euro, mentre la cordata guidata da Altadis 1510 milioni di euro. Il ministero dell’Economia, in una nota, ha ufficializzato che “il Comitato di Consulenza Globale e Garanzia per le Privatizzazioni ha esaminato le offerte pervenute per l’acquisto della partecipazione totalitaria detenuta dal Tesoro in ETI SpA. L’offerta più elevata – prosegue il comunicato – è quella formulata dalla cordata Britannica Italiana Tabacchi SpA pari a 2.325 milioni di euro”. Il Comitato, acquisiti anche i pareri dei valutatori indipendenti (IMI e Deloitte), ha espresso il parere di competenza raccomandando di accettare tale offerta. Il Tesoro, ha poi specificato che “l’operazione di privatizzazione potrà  ritenersi completata solo dopo la decisione formale del ministero e l’ottenimento da parte degli acquirenti di tutte le autorizzazioni necessarie”. Il presidente di British American Tobacco, Martin Broughton, ha sottolineato che il gruppo anglo-americano “ha fatto un buon affare ad un prezzo ragionevole”. “Il prezzo corrisposto – ha rilevato Broughton in una nota della società  – è più alto di quanto previsto dalle valutazioni di mercato. Esso, tuttavia, nasce dalle considerazioni fatte in seguito all'analisi delle informazioni finanziarie ricevute, dei colloqui con il management dell'Eti e valutando le sinergie che si potranno raggiungere”. Bat, inoltre, si dice convinta che “a seguito dell’allargamento dell’attività  produttiva, vi siano ampi margini per ottimizzare i costi di gestione e per ridurre i costi d’acquisto a seguito dell’aumento dei volumi. Tale risparmio potrà  ammontare a circa 35 milioni di euro l’anno entro il 2007”.

Inviato: 19/07/2003 - 12:05
da Pig Pen
Capitolo IV: come accendere il sigaro

Il rito dell'accensione è fondamentale perché introduce ai primi aromi del sigaro. Due le modalità  previste: il sigaro, tenuto fra le dita, viene fatto ruotare sulla fiamma tenuta in posizione obliqua e a una distanza di circa due centimetri. Obiettivo: surriscaldarlo progressivamente evitando che si annerisca. L'operazione si può compiere tenendo il sigaro il bocca, ma senza rinunciare alla rotazione. Un sigaro bene acceso non presenta zone annerite e parte subito con una bella brace.

Certo, la tradizione prescrive che il sigaro venga acceso con un fiammifero di legno (mai con i cerini !), possibilmente lungo, altrimenti bisogna tenerne pronti almeno due o tre per poter dare il giusto trattamento al piede del sigaro. Tra i fumatori di altri sigari è diffuso l'uso di sottili strisce di legno di cedro, che rendono più spettacolare il rito dell'accensione. Ma ci sono molte ragioni per usare un accendisigari. Al di là  del nome e del piacere di scegliere e possedere un bell'oggetto.

Perché usarlo
L'accendisigari, al di là  di tutte le considerazioni estetiche sull'oggetto, ha un vantaggio: offrire una fiamma costante e regolare. Inoltre evita quelle pericolose manovre attorno ai fiammiferi, che spesso possono determinare un'accensione irregolare del sigaro. L'accendisigari, quindi, garantisce una fiamma stabile, intensa e costante.

Come sceglierlo
Tutte le maggiori case di accessori per il fumo hanno in catalogo un pezzo dedicato ai fumatori di sigaro. Di solito, quelli davvero dedicati, hanno una valvola con doppio ugello che sprigiona una fiamma a V, che avvolge il piede del sigaro e garantisce un'accensione regolare e rapida.
La prima guida, quindi, è il proprio gusto personale, con una sola avvertenza: vanno evitati gli accendini a benzina, la cui combustione rischia di "trasferire" al sigaro sgradevoli odori. Molto funzionali, anche se di solito meno belli, sono gli accendisigari a calore, detti anche piezoelettrici: funzionano con un quarzo invece che con la pietrina e danno una fiamma vigorosa e regolare che ricorda quella della fiamma ossidrica e che è particolarmente utile soprattutto per i principianti.


Alla prossima :smoke:

Inviato: 30/07/2003 - 10:15
da Pig Pen
Capitolo V: il tabacco Kentucky

Il Toscano è l'unico sigaro che ha mantenuto la caratteristica originaria di essere fatto con tabacco non conciato, ma naturalmente fermentato: tabacco "puro", e questa è la sua primaria qualità .

Stiamo parlando del Kentucky, il tipo di tabacco utilizzato nella Manifattura di Lucca. àˆ un tabacco secchissimo che viene immerso nelle vasche e poi sgocciolato: evaporata l'umidità  del 54% si può procedere a togliere la costola centrale delle grandi foglie, che sono lunghe tra i 40 e 70 cm e tra i 30 e i 35 cm; dopo questa operazione le foglie meglio riuscite vengono distese su stampi sagomati e tagliate a mano.

Nel sigaro Toscano non c'è sottofascia, per cui due sono le parti che lo costituiscono: l'interno, o ripieno, formato con tabacco fermentato; la fascia, che è una foglia di tabacco bagnata e scostolata, avvolta a spirale sul ripieno. Per questa si usa il tipo d tabacco Kentucky proveniente dagli Usa: tabacco scuro e pesante, di colore uniforme, di media consistenza, combustibile ed elastico e curato a fuoco diretto. Mentre per il ripieno ci vuole un tabacco forte e possibilmente di tessuto grossolano. Si usa quello coltivato in Italia, per la maggior parte nella provincia di Benevento (45% della produzione nazionale) e poi in Toscana, in Veneto, in Umbria e nel Lazio.

Il tabacco Kentucky, in Italia, è una delle varietà  americane di più antica introduzione. Venne dapprima importato agli inizi del 1800 dagli Stati Uniti, per il confezionamento del sigaro Toscano, successivamente fu iniziata la sua coltivazione a titolo sperimentale a partire dal 1850. Le ibridazioni con alcune varietà  locali e gli adattamenti all'ambiente hanno portato alla costituzione di un tabacco molto ben caratterizzato.

Alla prossima :smoke:

Inviato: 10/08/2003 - 18:03
da Pig Pen
Capitolo VI: il tagliasigari

C'è ancora qualche fumatore abituato ad esaltare il piacere dell'ammezzamento manuale del Toscano: "indovinare" con le dita il punto ideale di cedimento, lì dove l'intreccio della foglia lascia la possibilità  di una spezzatura quasi perfetta, è quasi il seducente preliminare della la conquista che si consumerà  con l'accensione.
L'esercizio manuale può forse divertire e comunque torna utile quando si è sprovvisti dello strumento appropriato per compiere l'operazione: il tagliasigari. Attrezzo necessario per i fumatori dei sigari havana, che devono essere assolutamente decapitati, e quasi necessario per chi fuma il Toscano visto che abitualmente viene consumato in due metà .

Perché usarlo

Perché non è il caso di rovinare un Toscano provando a spezzarlo in due con le mani o, peggio, utilizzando una qualsiasi forbice. L'uso di un tagliasigari è importante perché evita che il sigaro si scheggi, con i conseguenti sgradevoli spezzoni di tabacco. Sgradevoli non solo da un punto di vista estetico: un taglio perfetto infatti è la premessa necessaria per una combustione regolare. E quindi per una buona fumata.

Come sceglierlo

Il taglio può essere effettuato con tre diverse famiglie di strumenti: ghigliottina, coltello, forbice.

La ghigliottina è costituita da una lama che si muove in una struttura rigida, singola (e di forma trapezoidale) o doppia (trapezoidale o circolare). Quella a lama doppia è la più efficace. In ogni caso è fondamentale la qualità  della lama, che deve essere di ottimo acciaio, ben affilata e stabile. Nelle ghigliottine più economiche infatti spesso traballa e produce così un taglio impreciso. A determinare il prezzo è anche il materiale utilizzato per il corpo: nelle ghigliottine più economiche di solito è di plastica. Resta lo strumento più facile da usare e più comodo da portarsi dietro.

Il coltello è uno strumento della tradizione e ancora in Toscana ci sono coltellerie artigianali che realizzano pezzi pensati appositamente per il Toscano. Non è però facile da usare e non è ovviamente molto comodo. Può essere un bell'oggetto da tenere in casa.

La forbice è costituita da lame lavorate in modo tale da formare un semicerchio: quando si uniscono tranciano il sigaro. Possono sembrare più facili da usare, perché tutti siamo tenere in mano una forbice ma non garantiscono una grande precisione e soprattutto tendono a schiacciare il sigaro.

Come usarlo

La ghigliottina richiede un minimo di attenzione quando si piazza il sigaro sulla lama: non deve assolutamente muoversi nel momento della... decapitazione.
Se si usa la forbice, invece, il rischio è di schiacciare il sigaro: basta dare un taglio netto senza indugiare con le lame.
L'uso del coltello richiede un po' di esercizio perché può capitare di sfilacciare il sigaro o di tagliarlo irregolarmente. Almeno all'inizio conviene aiutarsi appoggiandosi su una superficie piana.


Alla prossima :smoke: